Il volume che qui si presenta raccoglie i testi costituzionali aggiornati dei quindici Paesi che attualmente fanno parte dell’Unione Europea, unitamente alla Costituzione degli Stati Uniti d’America, il cui inserimento trova giustificazione nelle profonde interrelazioni che si sono realizzate nel corso della storia tra Vecchio e Nuovo Mondo.
Per il Regno Unito, che non dispone di una Costituzione scritta, secondo la tradizione di common law, sono stati invece considerati i documenti costituzionali più rilevanti tra cui gli atti statuali fondativi, quelli relativi ai tre poteri dello Stato, ai diritti fondamentali e ai rapporti con l’Unione Europea.
Di ciascuna Costituzione, nel breve saggio introduttivo che ne correda il testo, vengono focalizzate le caratteristiche fondamentali ed i principi qualificanti, ripercorsa l’evoluzione storica, con evidenza alle più rilevanti modifiche intervenute o in itinere.
La raccolta è preceduta da un capitolo dedicato alla “Costituzione Europea”, che ne costituisce uno dei profili di originalità rispetto alle numerose raccolte disponibili, e altresì conferisce grande attualità all’approccio comparativistico proposto. Ne è Autore uno studioso tedesco, il professore Peter Haberle, che a lungo ed intensamente si è occupato del processo di costituzionalizzazione dell’Europa e del suo “farsi Stato”.
Di particolare interesse è la ricostruzione storica del complesso processo di integrazione europea iniziato nel 1950 e, in parallelo con esso, del costituzionalismo in Europa, che negli ultimi decenni si è connotato per la progressiva erosione degli spazi di sovranità degli Stati a vantaggio di strutture sovranazionali.
In retrospettiva va anche colta la capacità dell’Autore di focalizzare, in un momento in cui l’idea di una Costituzione europea “uno actu” era ancora in fase embrionale, le più significative problematiche connesse all’elaborazione di siffatto documento ed essenzialmente scaturenti dalla difficoltà di comporre in un unicum il multiforme spettro degli interessi dei quindici Stati membri, dalla convivenza di ordinamenti nazionali e di un sistema sopranazionale di difficile tipizzazione e, quindi, dalla difficoltà di delineare un quadro di ripartizione di competenze che, pur creando uno spazio costituzionale nuovo, non compromettesse i singoli spazi costituzionali preesistenti.
Problematiche tutte rese se possibile più delicate dalla necessità di prevedere fin d’ora l’allargamento a Paesi nuovi, quali l’Estonia, la Polonia, l’Ungheria etc..
Correda tale ricostruzione, per una pronta consultazione, la pubblicazione in appendice dei più significativi documenti di rilievo costituzionale, quali uno stralcio del Trattato sull’Unione Europea firmato a Maastricht il 7.2.1992 e del Trattato istitutivo della Comunità Europea firmato a Roma il 25.3.1957, entrambi relativi alle finalità dell’Unione e alle principali istituzioni comunitarie, la Convenzione Europea dei diritti dell’uomo del 1950 e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione, firmata a Nizza nel dicembre 2000.
Una serie di legami - emerge chiaramente dalla lettura - caratterizzano ed hanno caratterizzato le varie espressioni dell’esercizio del potere costituente nei diversi Stati europei e le grandi linee di tendenza del costituzionalismo europeo che hanno nel tempo posto le radici per la maturazione della fase attuale dell’evoluzione costituzionale europea, culminata nella recente presentazione al vertice di Salonicco del progetto di Trattato Costituzionale, che sarà sottoposto all’esame ed approvazione di una Conferenza Intergovernativa in programma a Roma dal prossimo mese di ottobre.
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